3 Luglio, 2019
Venezia, 28 Giugno. Ci ritroviamo tra il Magazzino 5 – polo didattico San Basilio dell’Università Ca’Foscari – e il Magazzino 6, sede dell’Università IUAV di Venezia. Luogo abitualmente trafficato dagli studenti, trasformato per una sera nello scenario del catwalk del graduation show Fashion at IUAV, che presenta le migliori collezioni realizzate dai laureandi dei corsi di laurea in Moda dell’università, coordinati dai designer Arthur Arbesser, Veronika Allmayer-Beck, Renato Montagner e da Fabio Quaranta. Il titolo di quest’anno è Punto notevole: un’espressione che Maria Luisa Frisa, direttore del corso di laurea triennale in Design della Moda, definisce una ”rotta”, un modo di guardare le cose. Nelle carte nautiche i punti notevoli sono i fari, le torri, gli isolotti e le cime delle montagne, che possono essere facilmente individuati da lontano. Ma i punti notevoli sono anche i pensieri e le parole che ogni studente ha associato alla sua collezione e tutta la ricerca visuale che ha preceduto l’allestimento e l’atmosfera del graduation show. Ed è seguendo questa “rotta” che i docenti e gli studenti dei corsi in Moda hanno deciso di presentare le collezioni nello spazio intermedio dei due Magazzini sede dell’attività didattica dei corsi di laurea, nonché punto notevole della capacità creativa e progettuale degli studenti. Nella pubblicazione realizzata per l’evento si ricorda anche Cesare De Michelis, intellettuale, professore universitario e presidente della Marsilio Editori, recentemente mancato. De Michelis, sul Corriere del Veneto del 2 Luglio 2017, reduce del graduation show IUAV, parla dell’importanza dell’università nel continuare a ripensarsi, non solo nella ricerca e nell’insegnamento ma anche nel suo rapporto con la città: “ Portiamo i veneziani a conoscere cosa fanno gli studenti, ma anche questi a conoscere la città”.
Le collezioni dello show ci hanno fatto percepire passione, desiderio e disciplina, ma noi abbiamo deciso di raccontarvene nove.
Per le collezioni del BA segnaliamo:
Francesco Mottola, che con la sua collezione Lasciate ogni speranza ci proietta in un’universo di creature fantastiche, un “fantabestiario”di mostri quasi alla Stranger Things, realizzati in tessuti leggeri e cangianti. Gala Colabianchi Moreno, con A las cinco de la tarde è affascinata dal folklore, dall’heritage e dall’aspetto rituale della cultura spagnola. Rafael Wolanowski ci parla di computer, nostalgia e futuro, immaginando un 2030, fatto di memorie digitali. Vanessa Agostini lavora sul corpo: un corpo in protesta che chiede di uscire dall’abito, attraverso capi dalla vestibilità oversize.
Per il MA, invece:
Edoardo Drera, con la collezione Prima C, dipana un propria visione del guardaroba maschile e femminile, lavorando su proporzioni e cartamodello, abiti scultura e cappotti oversize. Ylenia Fratto ed Olimpia Marcì, con la loro collezione Barracuda costruiscono un’esplorazione del lato nascosto della nostra psiche, dove immagini, emozioni e pensieri si accavallano. Sara Santarelli e Alessia Tarda, con la collezione Tutti la chiamano la casa delle ragazze ci raccontano la storia di un appartamento veneziano in Campo Santa Margherita attraverso il lessico di tessuti e colori delle ragazze che lo abitano. Cataldo Liuzzi, con la sua collezione uomo analizza e stravolge i capi che lo ossessionano, come la giacca ed il cappotto: tutto si ingrandisce, si ricuce per vestire il ragazzo più bello del reame. Ed infine Martina Razzieri, con la sua Zaga 1 descrive, attraverso l’apocalisse, una donna vestita di sole con una corona di dodici stelle: un essere fantastico e diabolico. Ogni combinazione è unica e nessun cartamodello e tessuto si ripete.
Durante l’evento, anche la performance di Jacopo Miliani e Sagg Napoli che partendo dal Tractatus Logico-Philosophicus di Ludwig Wittgenstein, e associato il corpo all’azione, hanno prodotto le coordinate di uno spazio, di un momento, di un luogo, un corpo, una città. Che, tornando alla parole di De Michelis, “ancora non si vede abbastanza, ma non si rassegna a sparire”.
Crediti
Foto: Mariano Barrientos
Testo: Filippo Disperati
Assistente: Fiordiligi Focardi