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GIRORIZZONTE FASHION AT IUAV 2023

By 6 Luglio 2023Luglio 7th, 2023Storie

www.iuav.it
@iuav_moda

Linee geometriche e sinuose, colori statici e frizzanti, abiti vaporosi e gonne spezzate. L’universo inclusivo e camaleontico degli studenti e delle studentesse dello IUAV di Venezia, quest’anno è emerso a Sacca Fisola. Isola artificiale, posta frontalmente rispetto alla scuola, la abbraccia fluidamente seguendo il corso del Canale della Giudecca. Girorizzonte, il titolo dello show, suggerisce uno spazio collaborativo e un approccio progettuale mutevole e inclusivo, capace di tracciare nuove direzioni entro cui orientarsi e scoprisi.

Sotto le nuvole cariche e trattenute di pioggia, lo show ha ospitato una passerella ibridata da capi con riferimenti ancestrali e quotidiani in un turbinio di possibilità altre e nuovi orizzonti. Il tempo tra le collezioni della triennale e quelle della magistrale è poi stato dilatato in una dimensione onirica e turbante di sensazioni, attraverso  la performance di Emiliano Maggi, artista poliedrico che indaga l’essere umano nelle sue sfumature.

Avvolgenti e catartiche, dal sapore di terre lontane e di casa, costruite attraverso materiali recuperati, stravolti o riportati alla loro forma naturale, le collezioni selezionate quest’anno da FARMA sono sette, quattro del corso triennale in Design della moda e tre del corso magistrale in Moda. 

Il primo è Matteo Mercuri che con uno sguardo disincantato ci porta nella vita di tutti i giorni, ne enfatizza alcuni dei suoi tratti più crudi e ne stravolge altri, per mostrare uno spaccato tanto realista quanto delicato e assurdo. Con un’altrettanta attenzione per le dinamiche contemporanee, Lorenzo Pricco ci sfiora con abiti dalle linee sofisticate ma istantanee e repentine, capaci di catturare il nostro sguardo e farci riflettere, di converso, sulle forme più comuni di folgorazione e perdita dell’attenzione, come TikTok e altre piattaforme di social media. Con la collezione dal titolo Edelweiss, Caterina Giovanelli ripercorre le strade della sua casa natale, l’Alto Adige, e raccogliendone gli elementi nodali, quali i capi e i tessuti tradizionali, li avvicina al suo tempo e alla sua sensibilità producendo capi multiformi, vividi, essenziali e, allo stesso tempo, rivolti verso il loro bacino di origine. In un altro contesto geografico e culturale, Wang Nuozhou ci proietta in Cina all’interno del romanzo Il sogno della camera rossa e con forme geometriche decise e colori forti racconta i personaggi femminili della dinastia Qing in una dimensione in bilico tra un presente puro ed elegante e un passato sontuoso. 

Con forme pesanti, magmatiche e, allo stesso tempo, capaci di offrire un rifugio sicuro, Andrea De Luca presenta la collezione Now drive me (far), dove la matericità raggiunge il suo eccesso, diventa ingombrante e nel momento stesso in cui sembra toglierci il fiato ci offre un riparo e accoglie le nostre fragilità. Con una lettera d’amore per il suo paese natale, il Messico, Pablo Paz Peñalba accarezza e abbraccia con forza una cultura che resiste e rimane indomabile portando avanti a denti stretti, ma nella forma di un sorriso, la sua identità. Infine, con il titolo Infinite possibilità di esistere, Leonardo Martines ritorna alla materia, ai fili, alle fibre, e ci racconta come gli elementi, così come, le tecniche di lavorazione, possano trasmutare, muoversi oltre i loro limiti originali. 

Crediti

Foto: Umberto Santoro

Testo: Valentina Angeli