12 Giugno, 2019
Firenze – È nuovamente la Manifattura Tabacchi, con la sua architettura razionalista ad ospitare il Fashion Show di Polimoda “Supernature”. Perché Supernature?
SUPERNATURE come dualismo tra craftmanship (artigianato) e technology (tecnologia) che da sempre caratterizza la storia dell’umanità. Un concept che parte dalla definizione di techne, termine greco personificazione divina dell’arte, nei secoli tradotto come “ars”, “tecnica”, “saper fare”. In esso è racchiusa la capacità di utilizzare utensili, l’abilità artigianale di trasformare la natura in prodotto, ma anche l’arte di saper creare la bellezza, che rendono unici gli esseri umani nel regno animale. Esseri primitivi tecnologicamente sempre più avanzati, nella perenne contraddizione tra natura e tecnologia, tra passato e futuro, arte e scienza.
Hanno sfilato le migliori collezioni degli studenti di Fashion Design di fronte ad una prestigiosa giuria internazionale composta da ventidue rappresentanti di ogni ramo del settore moda, dall’Editor-in-Chief di Hypebeast Arby Li alla top model e attivista Lea T, dal Chief Marketing Officer di Alexander McQueen Paolo Cigognini al Tutoring & Consulting Director di Pitti Immagine Luca Rizzi, dalla fondatrice di ASVOFF Diane Pernet al Global Executve Director di Karla Otto Alexander Werz, chiamata ad eleggere The Best Collection of 2019.
Su una passerella illuminata da suggestive proiezioni attraverso le finestre degli spazi industriali di Manifattura Tabacchi e sulle note di una colonna sonora giocata sul motivo dell’iconico brano Supernature di Cerrone, hanno debuttato ventidue collezioni, selezionate con il contributo del leggendario Creative Director Alber Elbaz che ha assistito come special guest alla selezione dei finalisti insieme al Course Mentor Sara Kozlowski.
Ogni designer ha presentato sei outfit, sintesi ultima di una raggiunta maturità creativa che sancisce il passaggio da studenti a designer.
Tra tutti, la giuria ha scelto la collezione menswear del toscano Francesco Malandrini HERD che si aggiudica il titolo di The Best Collection of 2019.
I designer sono Giulia Baratti (Italia), Violetta Bretschneider (Germania), Manuel Calabrese (Italia), Yada Fei (Cina), Niccolò Fontanelli (Italia), Siria Giampietro (Italia), Benedetta Giannessi (Italia), Andrea Grossi (Italia), Miaomiao Jia (Cina), Kyungdeok Kim (Corea del Sud), Angelina Kriventsova (Russia), Ketty Lin (Italia), Giorgio Matteo Lorusso (Italia), Francesco Malandrini (Italia), Benedetta Marcucci (Italia), Ambra Meineri (Italia), Giacomo Nasi (Italia), Mirea Papotto (Italia), Valentine Tinchant (Belgio) e Ting Xiong (Cina).
Noi di Farma282 ne abbiamo selezionato tre: le nostre preferite e ve le presentiamo in ordine di uscita.
La prima è quella di Niccolò Fontanelli con la sua “Bring me back to Brambly Hedge”: in questa collezione mixa il ricordo e l’infanzia rappresentate da “Brambly Hedge” con l’essere adulti messo in scena da un businessman condito da dettagli di ricami e maglieria da rimanere a bocca aperta.
Il secondo posto invece spetta a Claudia Novara che con la sua “‘A Cialoma” trae ispirazione dalla “Mattanza” della sua isola di origine, Favignana. Combina tutto con il kimono combinando in maniera magica la Sicilia con il Giappone.
Infine Miaomiao Jia con “Body deconstruction or body reconstruction?” parla degli homeless: sono obbligati a viaggiare e a spostarsi di posto in posto per sopravvivere, i loro bagagli diventano parte integrante del loro corpo. Una collezione di maglieria basata su forme, colori e silhouettes.
Crediti
Foto: Polimoda
Testo: Giulia Betti