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SEPARATE COLLECTION POLIMODA

By 14 Giugno 2018Marzo 1st, 2023Storie

14 Giugno, 2018

Firenze è legata alla sua immagine rinascimentale ma come ogni città può regalare delle location sorprendenti è questo il caso della Manifattura Tabacchi, un complesso edilizio di architettura razionalista, che dopo quasi due decenni di abbandono si trasforma in un centro di cultura e vita contemporanea destinato ad ospitare la terza sede di Polimoda. Ed è proprio questo processo di riutilizzo e ridefinizione, il filo conduttore dello show 2018 dell’istituto fiorentino Polimoda, che ha presentato all’interno della sua nova sede, una selezione di ventuno collezioni realizzate dagli studenti del corso in fashion design, in collaborazione con Sara Kozlowski, CFDA Director of Education and Professional Development, dal titolo “Separate collection” (raccolta differenziata), gioco di parole sui temi di moda, sostenibilità e fashion upcycling.  Un invito  a riflettere sulla mancanza d’identità che viene generato dall’eccessivo consumo della società contemporanea. Lo show è stato dunque una “lettera aperta” su diversi temi etici, sociali ed ambientali.

Il tema dell’impatto ambientale affrontato da Anna Dorian con la sua collezione uomo “Stop f*cking with my animals”; punta il dito  sulla politica  degli Stati Uniti sotto l’attuale (negligente) governo. Le aree geografiche più colpite dai cambiamenti climatici sono incise su pezzi dai colori vivaci, una collezione che attacca la crisi ambientale del nostro tempo.

Silvia Barcucci con la sua collezione “Mirabile memorabile” pone al centro della sua ricerca l’abbigliamento battesimale, come rappresentazione del primo momento della formazione dell’identità. Con prodigiose forme di pizzo e una fusione di oggetti banali, la collezione mescola capi cerimoniali con abiti sportivi tradizionali.

L’uso contemporaneo della religione  è invece il tema della collezione donna “Biocentric” di Alessandra Montani.  Per Alessandra dobbiamo lavorare per creare nuovi sistemi di credenze, uno stile di vita più consapevole. Gli abito liturgici sono la base della collezione,  arricchiti da stampe disegnate a mano che trasformano i paramenti religiosi in abbigliamento sportivo.

Gauhar Afroze Ali, sceglie di raccontare il suo viaggio nel nord del Pakistan, un area al confine con la Cina, con la sua collezione uomo “Farsh-e-firashan” rattoppando tappeti di preghiera, arazzi, tessuti di lana e cotone, per evocare la fusione di tempo e culture. Un mosaico di tessuti e forme, la collezione rende omaggio allo spirito inquieto e vagabondo.

Sakina Fuse con la sua collezione “Lavori in corso” si ispirata infine alle divise multicolori indossate dagli spazzini in Italia, giocando con abiti vintage, coperte spaziali e tracce di streetwear per raccontare la sua esperienza di navigazione in una terra straniera.

Interessanti anche le parole di Danilo Venturi, direttore di Polimoda, che troviamo nel comunicato stampa dell’Istituto: “Attraverso il processo di riutilizzo e ridefinizione di abiti, materiali, luoghi e persino di noi stessi, possiamo restituire dignità ad un possibile futuro per le prossime generazioni.”

La coda finale dello show non a caso è sulle note di “Drone Bomb Me” di Anohni, musicista di origini inglesi, residente negli Stati Uniti, pubblicamente schierata contro l’ipocrisia dei governi riguardo i cambiamenti climatici e le guerre.

Ricordiamo infine il premio di Polimoda  “The Best Collection 2018” a Giunia Guerrera con la collezione “Sentimental materialism”. Selezionata da Un panel composto da alcuni dei nomi più influenti della moda internazionale e capitanato da Steven Kolb, presidente e CEO del Council of Fashion Designers of America, è chiamato a giudicare le collezioni e decretare The Best Collection for 2018. In giuria l’attore e designer Waris Ahluwalia (House of Waris), i fondatori di Diet Prada Tony Liu & Lindsey Schuyler, Christiane Arp (Editor-in chief, Vogue Germany), Burak Cakmak (Dean of Fashion, Parsons), Sam Cotton (Head of Menswear, Alexander McQueen), Natalie Gibson (Fashion Print Tutor, Central Saint Martins), Zaim Kamal (Creative Director, Montblanc), Olya Kuryshchuk (Founder & Editor-in-chief, 1 Granary), Jonathan Kyle Farmer (Professor & Chair MFA Fashion Design, Fashion Institute of Technology), Linda Loppa (Advisor Strategy & Vision, Polimoda), Antonio Mancinelli (Editor-in-chief, Hearst Magazines Italy), Bruce Pask (Men’s Fashion Director, Bergdorf Goodman), Laudomia Pucci (Deputy Chairman & Image Director, Emilio Pucci), Martyn Roberts (Director, Graduate Fashion Week), Olga Sushko (Editor-in-chief, Vogue Ukraine), An Vandevorst & Filip Arickx (Founders, A. F. Vandevorst), Riccardo Vannetti (Tutorship Director, Pitti Immagine).

Crediti

Foto collezioni: Giovanni Giannoni

Foto atmosfera: Federica Fioravant