15 Giugno, 2022
In una sera d’inizio estate, immersi nella bellezza del Giardino Torrigiani, la moda torna a risplendere proprio là dove è nato il Made in Italy. La scuola di moda fiorentina Polimoda torna a celebrare la visione creativa dei suoi migliori studenti con il graduation show dal titolo Carpe Noctem, che apre anche l’edizione 102 di Pitti Uomo. In passerella oltre 100 look per 24 collezioni. I migliori studenti del corso di Fashion Design e Fashion Design Management insieme ad una selezione degli allievi dei Master in Collection Design e Creative Direction, scelti dalla faculty della scuola insieme a Massimiliano Giornetti e a Caroline Issa, CEO e Fashion Director di Tank magazine e Mentor del corso di Fashion Design. Nelle collezioni ritroviamo gli elementi di contemporaneità che hanno segnato gli anni della maturazione personale e professionale dei designer. Molti i riferimenti ai grandi temi dell’attualità e agli avvenimenti che dominano il panorama socio- culturale: sostenibilità, conflitti internazionali, diversità e inclusione. Grande attenzione al recycling e upcycling. Tanti gli spunti che partono dal vissuto personale e dalla ricerca di una moda più interiore e meno gridata. Una trasposizione dell’aspetto più intimo del vestirsi
La moda come sistema culturale per trasmettere messaggi ed innovazione. Potente il tema della trasformazione, del cambiamento, dell’identità e della crescita. Il racconto della transizione tra quello che si era e quello che si vuole diventare, in una ricerca della propria identità.
Noi di FARMA 282 abbiamo selezionato 5 designer fra quelli presentati. Viola Ruzza che con la sua collezione ci ha proiettati in un futuro tribale e fantascientifico fatto di “principesse madri” e mutanti. Sam Lewis con i suoi outfit ci ha fatto ricordare i film di Fellini ed il suo universo surreale. Sofia Ke ha realizzato una collezione attraverso un equilibrio di proporzioni e materiali estremamente sofisticato e un uso della maglieria sperimentale. Federico Di Nisio invece ci ha colpito sopratutto per la maglieria jacquard realizzata anche attraverso patch applicati e sovrapposti. Infine Leonardo Brini con i suoi guerrieri greco-romani di paillettes e tessuti tecnici.
Crediti
Foto: Polimoda
Testo: Filippo Maria Disperati